sabato 2 maggio 2015

Expo - 1 Maggio - 2015 - Milano (Italia)


L’esposizione universale doveva avere come tema centrale il cibo … Possiamo dire che, almeno sul fulcro del progetto l’Italia è stata coerente, difatti hanno “mangiato” un po’ tutti.
Expo 2015 vorrebbe anche dire nutrire il pianeta Terra, ma incredibilmente i due sponsor ufficiali, Coca - Cola e Mc Donald, sono i principali rappresentanti del cosiddetto “cibo spazzatura” (junk food): stiamo parlando delle due grandi multinazionali che disboscano progressivamente l’ultimo polmone del cosmo terrestre, la Foresta Amazzonica. Potrò anche sembrare un bigotto, una persona arcaica, ma il solo fatto che queste lobby vengano pubblicizzate in un evento che ha come obbiettivo anche quello di salvaguardare il mondo, mi fa rabbrividire e arrabbiare.  A quanto pare, abbiamo udito, durante questi mesi, solo tante belle parole che non si conciliano con i fatti (stranamente).
Expo dovrebbe voler dire più lavoro.  Naturalmente occupazione è stata creata, basti pensare ai     10 000 volontari, il cui salario è stato un panino. Ma l’abile affabulatore Matteo Renzi, con la collaborazione dei mezzi di comunicazione, racconta alla folla che la disoccupazione è calata, che  si sta andando verso una nuovo periodo di prosperità … La verità, però, è la seguente: i posti di lavoro non aumentano, bensì diminuiscono, tant’è vero che tra i giovani il tasso di disoccupazione balza al 43,1%.
Expo dovrebbe simboleggiare l’eccellenza italiana, ma fino ad ora siamo venuti a conoscenza di una fitta presenza mafiosa (riconducibile all’ Ndrangheta) nella gestione degli appalti e nella spartizione di un modesto tesoretto di 12 miliardi; insomma, ahimè, le solite italianate. Quattordici personaggi in vista sono stati arrestati e sono tutt’ora indagate più di settanta persone tra politici, imprenditori, manager Expo; i reati che accomunano i condannati e, probabilmente, anche gli indagati (indipendentemente se verranno giudicati colpevoli o innocenti grazie a chissà quale escamotage), sono: associazioni per delinquere, corruzione, turbativa d’asta, rivelazione e utilizzazione del segreto d’ufficio. Inoltre, oggi, all’inaugurazione è stato ancora possibile intravedere, senza difficoltà, lavori incompiuti, calcinacci e varia spazzatura. Solo il 21% del progetto iniziale è stato portato a termine e per sopperire a questo clamoroso, ma non inaspettato ritardo, il governo ha stanziato 1 milione e 100 000 euro per gli allestimenti di camouflage; almeno si è riusciti a mascherare l’assoluto fallimento dell’efficienza burocratica.
Expo dovrebbe anche esser sinonimo di sicurezza, eppure ieri, all’inaugurazione si è potuto assistere ad una guerriglia urbana, ad una violenza che ha agito, per troppo tempo, senza che venisse fermata. Milano è stata messa a ferro e fuoco da un facinoroso gruppo di ragazzotti , tutti caratterizzati dalla loro vacuità di pensiero (guardare per credere:https://www.google.it/webhp?sourceid=chrome-instant&ion=1&espv=2&ie=UTF-8#q=tgcom24+intervista+manifestante): il loro scopo era quello di distruggere senza remore qualunque cosa trovassero sul loro “cammino”. Lanciare molotov, bombe carta e sfasciare le macchine parcheggiate è funzionale alla loro lotta (a quanto pare); questi anarchici, non riconoscendo il vero nemico contro il quale scagliarsi, rivolgono le loro “attenzioni” verso le persone comuni, le quali hanno la sola colpa di aver lasciato un loro bene (motorino, automobile …) sul suolo pubblico, ma se, casualmente, i suddetti manifestanti individuassero il Vero Artefice del sistema criminale imperante in occidente, non lo affronterebbero, giacché sono privi di principi, di ideali, di volontà e di coraggio. Finché avranno a disposizione una bottiglia di vodka o un po’ di erba da fumare si sentiranno parte di qualcosa e, da stolti quali sono, penseranno di stare combattendo per una nobile causa.  C’è da riconoscere che, ad un certo punto, quando la depravazione sembrò raggiungere livelli troppo eccessivi, una parte di questi individui si distaccò dagli pseudo - rivoluzionari, i quali perseguirono imperterriti la strada più volte battuta. Da notare è anche la loro incoerenza: si dicono fieri e orgogliosi delle gesta che compiono e del messaggio che tentano di propinarci, ma immancabilmente si nascondono dietro ad un foulard, ad un cappuccio o ad un casco. Le loro considerazioni politiche vertono, solo secondo la poca materia grigia di cui sono dotati, verso il rosso, però, sono tutti vestiti di nero. Queste sfilate di ignoranza vengono accompagnate da canzoni partigiane …  Dovrebbero sapere che gli antifascisti del 43 non prendevano a sassate le proprietà degli italiani e ,soprattutto, non aveva intenzione di distruggere la loro medesima nazione.
Protestare è legittimo, specialmente se la ribellione è contro le speculazioni, le ruberie e tutte le manfrine della cupola finanziaria e della politica, tuttavia il nemico contro cui bisogna dirigere i propri sforzi non è la persona qualunque che si incontra per strada, bensì è un intero ecosistema  dittatoriale che agisce nella più riservata segretezza, ordendo trame indicibili e spesso sconosciute ai comuni mortali (vedi TTIP di cui parleremo un altro giorno).
Nonostante tutto, auguriamoci che in questi mesi la nostra bellissima Penisola possa riscattarsi dalle critiche ed esaltare se stessa, mostrando il suo giusto volto, la sua maestosità, la sua arte, la sua cultura, la sua humanitas, il suo retaggio … La sua civiltà.





E’ un’opportunità che non bisogna lasciarsi sfuggire, anzi è doveroso cogliere questa frutto, ultimarlo, perfezionarlo e renderlo più saporito che mai. Speriamo solo che non modifichino ancora una volta il nostro straordinario Inno Nazionale, scritto da un ragazzo patriota ventenne nell'autunno del 1847 (Goffredo Mameli).

Viva l’Italia, viva la Libertà!



                                                                                                          Lorenzo De Vita

2 commenti:

  1. Il devitismo...chi ti avrá dato questa magistrale dritta??? Grande Lorenzo

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    1. Grazie Ezio! Anni fa quando la gente mi chiedeva cosa fossi (destra, sinistra,,fascista, comunista) ... E io naturalmente rispondevo Devitista

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